Michelle Williams ha appena vinto un Golden Globe per la sua interpretazione di Marilyn Monroe in My week with Marilyn ed è al momento una delle attrici più quotate di Hollywood. Generalmente timida e schiva ha deciso di farsi ritrarre, per la versione americana di GQ, in un servizio decisamente sexy.
Michelle Williams nell'intervista al mensile ha dichiarato: "Non direi che essere sexy sia una delle mie migliori qualità come essere umano. Credo che il fatto che il mio personaggio in Dawson’s Creek fosse così sexy, mi ha portato a vedere tutta l’attenzione negativa e le connotazioni che derivano da questa particolare. E sono cose che impediscono alla gente di vederti per quello che sei. Quando giochi ad essere sensuale, lo stai facendo solo per gli uomini. La sessualità ha sempre fatto parte del mio lavoro, senza dubbio, come in Blue Valentine, ma non è mai stata sexy, non era una cosa meravigliosa". La Williams racconta poi di come ha vissuto la sua trasformazione per interpretare l'icona sexy per eccellenza della storia del cinema: Marilyn Monroe: "Ricordo perfettamente il momento in cui, vestita da Marilyn, ho camminato dal mio camerino fino allo studio di registrazione. C'erano tre o quattro uomini riuniti vicino ad un camion e ricordo che mi seguirono con lo sguardo per tutto il tempo. Per la prima volta provai piacere ad essere guardata in quel modo, un piacere che era mio, non loro. Fu allora che mi venne in mente che forse Marylin provava la stessa sensazione quando passeggiava sulla spiaggia".
La Williams ha poi continuato l'intervista ricordando il suo ex compagno Heath Ledger, morto tragicamente nel 2008, da cui aveva avuto la piccola Matilda. "Avrei voluto, lo speravo fortemente, che Matilda potesse avere fratelli che fossero quasi della sua età. Lo volevo, ma non ho potuto farlo. Ora lei ha 6 anni ed è impossibile che succeda. Quella cosa che mi rendeva impaziente non c’è più. Forse non siamo state fortunate o non era la strada scritta per noi".
Dopo la morte di Heath, Michelle Williams era tornata al lavoro per Scorsese, recitando in Shutter Island: "Non ho ricordi di quel periodo, ho un sacco di buchi. Mi sono sentita intrappolata e non ero solo io, ma anche chi stavo cercando di proteggere, senza successo. È come cercare di mandare avanti la tua vita, preparare la cena… Quando la tua casa sta crollando. Come ho già detto, non c’è una cellula o una molecola, non c’è nulla che non ne sia stato toccato."
